mercoledì 21 ottobre 2015

Capitolo 3

Immagino che ormai tutti lo abbiate colto, ma in ogni caso adesso è giunto il momento di sciogliere eventuali dubbi. Mi scuso a priori, che tanto fa sempre bene, per questa digressione.
Questi fatti, e buona parte di quelli che mi accingo a raccontare, si sono svolti nei primi anni 2000. Alla storia, se si può usare questa espressione per parlare di un periodo che è praticamente ieri, sarebbero passati come gli Anni Zero.
Io sarò un idiota, ma credo che nei primi anni di un secolo si possano sempre scorgere degli indizi riguardo a quello che succederà nei successivi cento anni. Se non accettate questa tesi, almeno lasciatemi passare il fatto che sono sempre anni in cui c’è un’aria nuova. Forse è qualcosa di psicologico: è il vedere quelle cifre così basse nei calendari sotto i nostri occhi, come se si ripartisse da capo, come se tutti gli sbagli commessi dalle generazioni precedenti fossero perdonati per sempre. 01, 02, 03, 04 e così via. È l’inizio di tutto, non lo vedete? 
Noi vissuti negli Anni Zero siamo stati i depositari di questo immenso dono: il dono della pagina bianca. La possibilità di poter scrivere da capo il nostro futuro. Forse è un pensiero stupido, lo so, ma è quello che credo. 
Non devo certo essere io a ricordarvi come abbiamo scelto di iniziare questa storia, cosa ne abbiamo fatto di questa pagina bianca.
Appena arrivati al conto dell’ 1 ci siamo schiantati con i nostri aerei contro le Torri, per poi professare guerre senza motivo, sublimando le nostre paure dentro a volti scuri e barbuti visti in televisione. Abbiamo ignorato i genocidi dell’Africa e le guerre di pace, creando mostri che prima o poi presenteranno il conto, e forse lo stanno già facendo. 
Dopo quella falsa partenza potevamo raddrizzare la rotta, ritornare in carreggiata. E noi? Noi abbiamo fatto tutt'altro. Senza neanche arrivare al 10 abbiamo creato la più grande ed eterogenea crisi economica mai vista nella modernità. Anche in questo caso le vere conseguenze le pagheremo soltanto in futuro. Perché le conseguenze di una crisi di questo livello, quelle vere, non sono economiche. E non è una mia previsione: in queste casi la storia ha valore di scienza tanto quanto la matematica.
Lo so che il “Noi” è un po’ scomodo da leggere. Lo so che Noi non vogliamo centrare nulla con tutto questo, ma qualcuno dovrà pur prendersele queste colpe. Le cose non avvengono sempre e solo per caso: tutto, tranne il caso stesso, ha una sua causa. Non sto dicendo che la colpa è stata nostra, sto solo dicendo che ce la daranno.
Lo stanno già facendo, ci stanno già additando come colpevoli, ed è per questo che mi piace ricordare che Noi siamo stati anche altro. 
Già, perché se ripercorro mentalmente quegli anni, mi accorgo che un po’, dopotutto, forse l’occasione della pagina bianca l’abbiamo colta. Abbiamo creato il boom di internet e dei telefonini, costruito macchine sempre più grosse e schermi sempre più sottili. Noi, e i nostri Anni Zero. Gli anni delle figlie che sposano persone di culture lontane, gli anni della moneta unica, gli anni in cui la scienza ha fatto passi da gigante, giorno dopo giorno, senza nemmeno accorgersene. Quelli dell’Europa senza barriere, delle Tv a pagamento, degli studenti Erasmus e dei voli sempre meno cari.
Insomma, sono stati gli anni in cui tutto si è unito, e il mondo, da immenso che era, è diventato poco più che una piccola, buffa, pallina in volo. 
Metteteci anche questo sulle Nostre tombe, quando verrà il momento.

2 commenti:

  1. Dopo aver letto il primo capitolo per caso sulla pagina Facebook ho aspettato con ansia la mezzanotte per vedere come sarebbe stato il secondo. L'ho letto tutto d'un fiato perché hai un modo di scrivere che è trascinante. Poi proprio quando stavo pensando di aver capito che questa sarebbe stata una storia divertente e leggera, mi sono trovato la sorpresa del terzo capitolo. È con questo che mi hai steso. Ho avuto i brividi leggendo le ultime parole, cosa che non mi capita mai. Ho voluto commentare per dirti quanto ti ritenga bravo e per dirti che, chiunque tu sia, nella vita hai la strada segnata.
    Ti seguirò fino alla fine di questa storia.

    ps. bella l'idea di fare una volta a settimana. Sembra davvero una serie tv.

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    1. Ciao e grazie per il bel commento :-) finalmente qualcuno che rompe il ghiaccio.
      Sono onorato di tenerti compagnia in questo viaggio. Spero che la storia rimanga di tuo gradimento e che riesca a mantenersi su di un alto livello qualitativo.
      Un piccolo favore che chiedo a chi segue è cercare di condividere il più possibile la lettura del blog, sia attraverso i social sia con il buon vecchio passaparola agli amici.
      Sarò lieto di rispondere a qualsiasi domanda.
      Grazie ancora per le belle parole!
      A mercoledì ;-)

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